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Uisp Emilia Romagna: Living Lab del progetto SportPerTutti

Lo sport che Cambia: tavoli di lavoro e nuove idee per disegnare le attività sportive del futuro. Incontro regionale ad Imola

 

Quali sono oggi le proposte Uisp e dei suoi settori di attività? Incontrano i bisogni della comunità di cittadini cui Uisp si rivolge? Il Living Lab del progetto Sport per Tutti organizzato a Imola da Uisp Emilia-Romagna intitolato “Lo sport che cambia” è partito da queste domande e da altri spunti per provare a dare e darsi una linea sul futuro.

La discussione è iniziata coi numeri presentati da Giorgio Bitonti, segretario generale Uisp Emilia Romagna, riguardo lo stato di salute dell'ente del discobolo in regione analizzando cifre pre e post pandemia. Partendo dalle società affiliate: il picco nel 2012 con 3300, nel 2021 'solo' 1980. Dal 2022 c'è stata una lieve ripresa, ma il calo non era tutto dovuto al Covid, il trend è in negativo dal 2013. Le tessere singole invece sono precipitate proprio nel 2020.

C'è un cambio demografico cui Uisp deve rapportarsi, soprattutto nelle fasce 0-6 e 36-45, mentre nelle fasce giovanili e in quelle della terza età il tesseramento 'tiene'. Per quanto riguarda i settori di attività, se ginnastica e nuoto hanno ripreso tutto sommato con sostanza dal 2019, il calcio ad esempio ha recuperato solo la metà delle tessere perse col Covid, il tennis che invece ha fatto successo in epoca Covid, ha numeri in calo ma ancora maggiori rispetto al 2019. La danza ha avuto una storia simile al calcio, le discipline orientali sono in ripresa soprattutto coi giovani, ciclismo è un'attività in calo nonostante l'aria aperta, l'atletica ancora non è tornata ai livelli pre Covid, il motorismo è stabile, la pallavolo ha completamente recuperato dal 2019. La conclusione di Bitonti: «Al pre Covid non si torna, ma su nuoto, calcio, danza che sono i settori in maggiore sofferenza dal 2019 bisogna lavorare».

Il punto di Roberto Lamborghini, responsabile del Centro Studi e Ricerche di SG Plus, con l'indagine sulla pratica sportiva in regione ha aperto parecchi spunti di riflessione su come intercettare i tantissimi sportivi 'destrutturati' dal Covid, così come quello di Roberto Veroni, presidente Associazione Piscine ER, sulla gestione degli impianti e delle piscine in particolare. Lo spazio ai settori di attività ha poi dato l'idea di un movimento, quello dello #sportpertutti, in continua trasformazione anche e soprattutto dopo la pandemia.

La giornata si è conclusa con tavoli di lavoro da cui sono nati vari spunti. Per ciò che concerne lo sport destrutturato si è parlato di contaminazioni, di necessità di abbandonare certe rigidità insite in Uisp dando al contempo più spazio alla creatività e alla fantasia. Nello spazio riservato al valore aggiunto della rete Uisp si è discusso di comunicazione verticale e orizzontale ma non solo. Nel confronto su quali siano le attività più adatte si è discusso di nuovi metodi, di famiglie, di spazi di aggregazione non convenzionali, di formazione che ha bisogno di più velocità di esecuzione. Nella parte sulla gestione impianti, partendo dalla circolarità delle tessere, si è poi parlato di reti d'impresa in un contesto di 'privato sociale' come Uisp è destinato a diventare e deve diventare.

Le conclusioni, affidate ad Enrico Balestra, presidente Uisp Emilia Romagna, sono passate dall'illustrare  alcuni risultati dei sondaggi istantanei effettuati nella community Whatsapp dei presenti. Sono emersi soprattutto desideri di snellimento organizzativo interno, di contaminazione con anche altre aree sociali non strettamente sportive e maggiori richieste agli enti locali, e poi dal feedback che porterà allo sviluppo successivo delle idee, perché «lo Sport che Cambia inizia dalle persone che lo compongono e dal loro coraggio di rischiare». (fonte: stampa e comunicazione Uisp Emilia Romagna)

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